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Covid. Costa: “Dopo il 15 giugno penso ci saranno le condizioni per stop a restrizioni”. E sul numero chiuso per l’accesso a Medicina non ha dubbi: “È superato”
Il sottosegretario alla Salute: “Il Paese e il governo hanno scelto la gradualità per affrontare la pandemia, nelle misure restrittive e nell'allentamento, dopo due anni da parte dei cittadini c'è una responsabilità diversa, in alcune situazioni continuano a indossare le mascherine, è il momento di dare fiducia agli italiani”
09 MAG -

“Il Paese e il governo hanno scelto la gradualità per affrontare la pandemia, nelle misure restrittive e nell'allentamento, dopo due anni da parte dei cittadini c'è una responsabilità diversa, in alcune situazioni continuano a indossare le mascherine, è il momento di dare fiducia agli italiani. Dopo il 15 giugno credo ci siano le condizioni per arrivare ad una estate senza restrizioni”. Lo ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa a Radio24. E sulla Cina: “Il contagio zero è utopistico e inarrivabile”.

“Confidiamo - ha aggiunto Costa - che siamo di fronte ad una fase nuova, l'importante è procedere con la quarta dose per anziani e fragili perché li rende più protetti, così come fare il booster per i circa tre milioni di cittadini che sono in attesa della dose di richiamo. È importante completare il ciclo vaccinale così davanti ad una eventuale recrudescenza del virus siamo protetti tutti”.

Riguardo la situazione in Cina, Costa crede che il problema sia legato ad “un diverso obiettivo, quello del contagio zero, utopistico e inarrivabile, noi sappiamo è impossibile, l'obiettivo è la convivenza per permettere al Paese e agli ospedali di andare avanti e non essere sotto pressione”.

L’esponente del Governo ha parlato anche del numero chiuso a Medicina: “Sono convinto che il numero chiuso all'università per accedere alla facoltà di medicina sia superato e che sia necessario garantire maggiore meritocrazia per accedere alla formazione universitaria”, ha detto il sottosegretario intervenendo stamani a Pisa a un'iniziativa promossa dall'ateneo pisano e nella quale ha incontrato gli studenti.

“Non credo che il test d'ingresso - ha spiegato Costa - sia un indice di meritocrazia pertanto credo che, condividendo questa riflessione con il ministero dell'Università, si possa trovare un punto di equilibrio magari fissando la verifica di precisi obiettivi di rendimento di ciascun studente ogni dopo uno, due anni: questo credo che sia un buon compromesso per assicurare criteri davvero meritocratici di accesso più di un semplice test di ingresso”.

09 maggio 2022
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