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Conferenza Stato Regioni. Ecco le coordinate per erogare prestazioni e servizi di teleriabilitazione
Arriva sul tavolo della Conferenza, l’Accordo che punta a dare uniformità e ad implementare nelle Regioni, prestazioni e servizi di teleriabilitazione necessari ad abilitare, ripristinare, migliorare e comunque mantenere il funzionamento psicofisico delle persone di tutte le età con disabilità, disturbi transitori o permanenti o a rischio di svilupparli. IL DOCUMENTO
17 NOV - Dare uniformità sull’intero territorio nazionale all’erogazione delle prestazioni a distanza per abilitare, ripristinare, migliorare e comunque mantenere il funzionamento psicofisico delle persone di tutte le età con disabilità, disturbi transitori o permanenti o a rischio di svilupparli. Ed anche favorire, attraverso modelli organizzativi integrati, quella medicina di prossimità che proprio durante al pandemia è diventata un atout vincente, in particolare se erogata attraverso le nuove opportunità messe a disposizione dalle tecnologie digitali e di telecomunicazione

Parte da queste considerazioni l’Accordo sulle “Indicazioni nazionali per l’erogazione di prestazioni e servizi di teleriabilitazione da parte delle professioni sanitarie” pronto ad essere esaminato dalla Conferenza Stato Regioni calendarizzata per il 18 novembre.
 
Con l’Accordo – redatto dal Gruppo di lavoro telemedicina della Cabina di regia Nisis, in collaborazione con gruppo di consensus nazionale sulla teleriabilitazione e la teleassistenza e il supporto dell’Iss – si punta ad implementare, nell’ambito dell’organizzazione dell’assistenza sanitaria regionale, le indicazioni nazionali contenute nel documento e il loro corretto inserimento nei processi di abilitazione, riabilitazione e presa in carico. Ma anche ad adeguare i flussi informativi di erogazione e rendicontazione delle attività di specialistica ambulatoriale per tracciare prestazioni e servizi di teleriabilitazione, la cui tariffazione sarà equivalente a quella delle prestazioni erogate in presenza.

Gli ambiti di applicazione delle prestazioni a distanza riguardano, la teleriabilitazione motoria e cognitiva, neuropsicologica, occupazionale, della comunicazione, della deglutizione, del comportamento.
L’idoneità del paziente a poterne usufruire è stabilita caso per caso, considerando: la presenza o il rischio di sviluppare disabilità o disturbi transitori o permanenti; la possibilità di poter svolgere correttamente le attività riabilitative previste, tenendo anche conto dall’eventuale supporto di caregiver o dell’insegnante; la compliance del paziente alle modalità di trattamento.
 
Una volta accertate le condizioni per avviare i servizi di teleriabilitazione, i professionisti dovranno definire gli obiettivi attraverso Pri, Pti e Pai; individuare la tipologia di trattamento più utile (sincrona, asincrona, mista); definire i tempi necessari per raggiungere gli obiettivi di cira e prevedere una fase di verifica degli outcome raggiunti.
Le strutture pubbliche e private potranno erogare interventi di teleriabilitazione solo se accreditate per quelle specifiche attività assistenziali, mentre quelle in regime privatistico dovranno avere l’autorizzazione sanitaria.
 
L’accordo stabilisce poi responsabilità dell’erogazione, remunerazione delle prestazioni con modalità di tariffazione coerenti con quanto già previsto nei vari setting assistenziali, ossia ambulatoriale, in Adi, presso le Rsa e nelle strutture extra ospedaliere di riabilitazione.
 
E.M.
17 novembre 2021
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