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Tuzi (M5S): “Bene l’integrazione da 8mila euro l’anno agli specializzandi, ma bisogna fare di più. E la riforma è già pronta”
31 OTT - “Ben venga l’integrazione da 8mila euro l’anno agli specializzandi ma bisogna fare di più, è il momento di dare risposte concrete e abbiamo già una riforma pronta”
 
Il deputato del Movimento 5 Stelle Manuel Tuzi risponde al ministro Roberto Speranza a seguito alle indiscrezioni su una misura in Manovre per gli specializzandi in medicina in cui si prevedono contratti di formazione lavoro, non solo nei policlinici universitari ma anche in tutti gli altri ospedali, dei medici già abilitati alla professione e al loro ultimo anno di specializzazione, prevedendo per loro anche un'integrazione da 8mila euro l'anno, oltre ai 26mila erogati dalle Università sotto forma di borse di studio.
 
“È il momento di dare delle risposte concrete al mondo degli specializzandi. 8000 euro di integrazione per un quasi specialista? Con quali responsabilità poi? – chiede Tuzi, a sua volta medico specialista – gli specializzandi devono continuare ad effettuare il proprio lavoro con la supervisione di un tutor, che garantisca per il loro operato, anche sotto il profilo della responsabilità. Se il ministro Speranza ha voglia di riformare questo settore ben venga, non stavamo aspettando altro!”.
 
“C’è già una proposta – prosegue il deputato 5 Stelle – è il momento di dare un’accelerata alla riforma presente in comitato ristretto sulla pdl D’Uva, sulla riforma dell’accesso universitario, ma anche dei settori delle specializzazioni e abilitazione medica. Deve essere garantito a tutti un percorso consapevole che parta dalla scuola fino ad arrivare all’università”.
 
“Deve esserci un primo anno aperto a tutti – aggiunge – Il secondo anno con una selezione più consapevole per chi vuole intraprendere questo percorso e soprattutto attinente. Basta test farlocchi che alimentano ricorsi. Se ogni anno ci sono 68 mila candidati, vuol dire che non siamo riusciti a far comprendere bene il percorso e le difficoltà dello stesso; serve maggiore orientamento a scuola attraverso l’innovazione digitale” conclude l’esponente 5 Stelle.
31 ottobre 2019
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