03 GIU - Nella seduta d’Assemblea della Camera dello scorso 10 maggio è stata presentata l’interrogazione 4-09237, a firma dell’On. Andrea Ruggieri (FI), volta a sostenere il ruolo del farmacista nell’attività di somministrazione dei vaccini a fronte della contrarietà espressa in merito dal Presidente dell'Ordine provinciale dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Rieti, dottor Enrico Tittoni.

L’interrogante, esprimendo le proprie perplessità su quanto affermato dal Presidente dell'Ordine provinciale dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Rieti, Dr. Enrico Tittoni - secondo il quale le fasi antecedenti e conseguenti all'inoculazione del vaccino sono un atto di natura prettamente medica e la somministrazione dello stesso può essere effettuata solo dal medico - ha sottolineato che l’inoculazione delle dosi vaccinali da parte del farmacista è prevista dalla normativa statale e definita, nelle concrete modalità attuative, dal protocollo d'intesa siglato tra il Governo, le Regioni, Federfarma e Assofarm.

Ad avviso dell’interrogante, l'attività di somministrazione dei vaccini da parte del farmacista è, dunque, pienamente conforme ai principi e ai requisiti stabiliti dalla normativa vigente e, come dimostrato anche dalle recenti iniziative attuate nei Paesi dell'Unione europea, il coinvolgimento dei farmacisti in tale ambito può contribuire al completamento della vaccinazione di massa favorendo un rapido superamento dell'emergenza sanitaria e, con essa, di quella economica.

L’On. Ruggieri ha, quindi, chiesto al Ministro della salute:
- se non si ritenga opportuno adottare le iniziative di competenza per chiarire che l'attività di somministrazione dei vaccini da parte del farmacista sia pienamente conforme ai principi e ai requisiti stabiliti dalla normativa vigente, al fine di dissipare ogni possibile dubbio sollevato dalla stampa nazionale, tenuto conto che le farmacie convenzionate costituiscono parte integrante del Servizio sanitario nazionale e già assicurano agli assistiti i servizi di assistenza sanitaria volti alla cronicità ed alla prevenzione di cui al decreto legislativo n. 153 del 2009;

- quali iniziative si intendano adottare al fine di preservare la professione del farmacista, che, ancora una volta, si colloca in prima linea nelle attività di cura e prevenzione della collettiva.