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FarmacistaPiù. Enrica Bianchi: “Vicinanza ai cittadini è aspetto qualificante della professione”. E l’esperienza dei volontari sarà al centro di un convegno durante la convention
Farmacisti volontari e solidarietà. Si parlerà anche di questo nel corso della V edizione di FarmacistaPiù, che si terrà a Roma il 12 e 13 ottobre, presso l’Auditorium Parco della Musica. Ad introdurre l'argomento in questa intervista è la presidente della Fondazione Francesco Cannavò e dell’Associazione Nazionale Farmacisti Volontari per la Protezione Civile. Quanto all'ingresso dei capitali: "Serve una proposta comune della professione".
02 OTT - E’ ormai imminente l’apertura della V edizione di FarmacistaPiù, che si terrà a Roma il 12 e 13 ottobre, presso l’Auditorium Parco della Musica. Un appuntamento importantissimo per i farmacisti italiani, nel quale non solo portano il loro contributo professionale tutte le componenti e le espressioni della professione, ma si affrontano tutti gli aspetti del ruolo del farmacista nella società. Ed è da qui che parte il colloquio con Enrica Bianchi, presidente della Fondazione Francesco Cannavò e dell’Associazione Nazionale Farmacisti Volontari per la Protezione Civile.
 
Anche quest’anno i Farmacisti Volontari sono una presenza importante a FarmacistaPiù e con un convegno dal titolo molto significativo…
Abbiamo intitolato il nostro convegno “Farmacisti Volontari: una catena di solidarietà” perché vogliamo rivendicare un aspetto qualificante della nostra professione, che è la vicinanza al cittadino, la sensibilità alle difficoltà del singolo e della comunità in cui si trova a operare. E in questo senso i farmacisti volontari rispecchiano perfettamente questa caratteristica della nostra professione: abbiamo prestato la nostra opera nelle grandi calamità che purtroppo hanno colpito il nostro paese, anzi si può dire che siamo nati per iniziativa della Federazione degli Ordini in occasione della tragedia del terremoto dell’Aquila. Il nostro impegno non si esaurisce in queste occasioni, ma cerchiamo di fornire il nostro aiuto ogni qual volta ci sia una criticità in cui può risultare utile la presenza dello specialista del farmaco. Per esempio nell’assistenza ai rifugiati che giungono in Italia e poi anche nelle campagne di prevenzione che sono a mio avviso uno strumento importantissimo per la tutela della salute.
 
In questi anni si ha l’impressione che il ruolo dell’Associazione sia cresciuto.
Sì, indubbiamente abbiamo visto aumentare il numero e l’organizzazione delle associazioni locali, nonché la dotazione di mezzi, gli ormai famosi camper farmacia, che anche nel corso del terremoto in Centro Italia si sono confermati utilissimi. E poi abbiamo ottenuto l’iscrizione nell’Elenco Centrale del volontariato che consente in caso di calamità l’attivazione diretta da parte del Dipartimento nazionale. Credo che si possa parlare di uno sviluppo significativo, come conferma la presenza al nostro convegno del dottor Massimo La Pietra, Dirigente Responsabile Ufficio Volontariato della Protezione Civile Nazionale e del dottor Federico Federighi, Dirigente Responsabile della Gestione Emergenze della Protezione Civile Nazionale, che ringrazio per la grande collaborazione che ci hanno offerto e che ha permesso di far crescere l’Associazione. E, non può, essere diversamente colgo l’occasione per ringraziare tutti i colleghi che prestano la loro opera nell’Associazione.

FarmacistaPiù cade quest’anno in una fase molto particolare per la professione. Che cosa si aspetta da queste giornate di lavoro?
Mi aspetto che tutta la professione mostri la compattezza necessari ad affrontare le sfide che abbiamo di fronte. L’arrivo dei capitali, che non è più soltanto una prospettiva ma un processo che si sta avviando, la concretizzazione del modello della farmacia dei servizi e gli altri fattori che abbiamo ben presenti richiedono la capacità di elaborare soluzioni condivise. Ritengo che ormai si sia giunti davvero al punto di svolta e che sarebbe gravissimo qualsiasi ritardo nell’elaborazione di una proposta comune della professione, che è fondamentale per noi, ma anche per la tutela della salute. Nelle precedenti edizioni del nostro Congresso nazionale è stata fatta un’opera importantissima per illustrare il nuovo ruolo che il farmacista può e deve svolgere nella prevenzione, nel processo di cura e, in una parola, nella tutela della salute e nel proporlo alla politica e ai decisori sanitari credo che in queste giornate dobbiamo partire per dimostrare che la spinta a questa evoluzione è un patrimonio comune a tutti i colleghi.
02 ottobre 2018
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