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FarmacistaPiù. Intervista a D’Ambrosio Lettieri: “Pronti per una riconversione culturale”
“Accompagnare i farmacisti in un percorso sicuramente complesso, ma che attraverso un pieno recupero di consapevolezza, fiducia e responsabilità può consegnare la professione a un futuro che è già iniziato ieri”. Questo il compito della V edizione di FarmacistaPiù che si terrà quest’anno a Roma all’Auditorium Parco della Musica il 12 e 13 ottobre.
11 SET - “In questa V edizione di FarmacistaPiù si parla la lingua del futuro. Un futuro già iniziato ieri che continuiamo a disegnare con grande impegno e senso di responsabilità. Siamo consapevoli che la sfida dettata dai tempi impone una riconversione culturale della categoria, per sintonizzarsi con un contesto profondamente diverso dal passato e che riserva ai farmacisti italiani una funzione sociale e sanitario di assoluto rilievo, con gratificazioni professionali, di ruolo ed economici”.
 
Luigi D’Ambrosio Lettieri, Presidente Comitato Scientifico di FarmacistaPiù, parte da qui per delineare i contorni della nuova edizione del Congresso dei farmacisti italiani, che si terrà quest’anno a Roma all’Auditorium Parco della Musica il 12 e 13 ottobre.
 
Presidente D’Ambrosio Lettieri, quale sarà il fil rouge di questa due giorni di lavori?
Il nuovo ruolo e le nuove funzioni che il farmacista e la farmacia sono chiamate a svolgere in una logica che li mantenga profondamente saldati con la mission del Ssn. I farmacisti sono pienamente consapevoli del fatto che accanto alla centralità dell’atto dispensativo c’è ormai la necessità di aggiungere il cosiddetto valore professionale dei “servizi” che assumono una rilevanza sempre maggiore e indispensabile. Si apre quindi un’autostrada di opportunità a partire dai servizi cognitivi ad alto livello di specificità che rappresentano il presupposto per dare una nuova prospettiva alla farmacia come presidio socio-sanitario di prossimità.
 
Vale a dire?
Che bisogna ragionare in un’ottica di aderenza alle terapie considerando l’accompagnamento professionale che il farmacista deve garantire nel percorso terapeutico del paziente rappresenta un metodo efficace e necessario per contrastare la “disubbidienza terapeutica”. Una disubbidienza che determina una riduzione dei livelli di efficacia delle cure e un maggior onere economico per la finanza pubblica. Il farmacista in questo percorso può svolgere un ruolo nodale attraverso l’attività di monitoraggio e controllo, aiutato anche dalle nuove tecnologie a partire dal dossier farmaceutico fino all’utilizzo di App specifiche. Naturalmente sviluppando nuove e più feconde sinergie interprofessionali con gli altri operatori.
 
Altre priorità sul tavolo?
Prepararsi ad affrontare le cronicità. Sono l’altra faccia della medaglia che si accompagna all’aderenza alle terapie. Difronte a un inarrestabile invecchiamento della popolazione e a un aumento delle patologie cronico-degenerative è necessario che il farmacista svolga un’opera di assistenza competente e credibile, pronto a dare risposte per la presa in carico del paziente in un percorso di cura che impone un cambio di passo rispetto al passato con un vero “rinascimento” della professione. Consideriamo poi che circa il 75% delle risorse complessive del fondo sanitario sono assorbite dai costi della cronicità. Bene, tutto questo impone una governance nuova del Ssn dentro la quale il farmacista, in accordo con il medico e l’infermiere, può svolgere ancora una volta un ruolo fondamentale.
 
Quest’anno FarmacistaPiù, contrariamente alle precedenti edizioni, si concentrerà in sole due giornate. Perché? 
Ormai l’attività convegnistica nazionale è molto estesa, quindi non abbiamo voluto allargare i tempi. Abbiamo preferito concentrare il calendario dei lavori in una sintesi efficace per dare maggiori concretezze e ridurre i disagi dei colleghi nell’assentarsi per tre giorni dal proprio lavoro. Stiamo inoltre provvedendo a rendere massimo il livello di partecipazione attraverso un sistema interattivo di interventi.
 
FarmacistaPiù anche in questa edizione assegnerà tre premi…
Tre riconoscimenti importanti dedicati a Giacomo Leopardi, Renato Grendene e a Cosimo Piccinno. Saranno premiate ricerca, innovazione e solidarietà. Tre campi nei quali siamo convinti che i farmacisti daranno prova di grande vitalità e sensibilità, per cui sollecitiamo tutta la classe farmaceutica a presentare, entro il 5 ottobre, idee, progetti e lavori che saranno valutati da una commissione ad hoc.
 
Ultima domanda, cosa si aspetta da questa edizione? 
La capacità della dirigenza di dare risposte a una legittima attesa di nuovi approdi. In tale prospettiva, con Andrea Mandelli e Eugenio Leopardi, sono rassicurato dal fatto che in questa edizione, accanto a Fofi e a Utifar, vi sarà la partecipazione ufficiale di Federfarma che, grazie all’impegno di Marco Cossolo, rappresenta un indubbio valore aggiunto per il conseguimento degli obiettivi congressuali. Questo, infatti, è un Congresso che ha il compito di indicare la strada e prendere per mano i farmacisti accompagnandoli in un percorso sicuramente complesso, ma che attraverso un pieno recupero di consapevolezza, fiducia e responsabilità può consegnarci a un futuro che è già iniziato ieri, e che va affrontato nella logica di Einstain: “È proprio nei momenti di grande crisi che si producono le migliori opportunità”.
 
Ester Maragò
11 settembre 2018
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